Martini Antichiano
Nato a San Possidonio, il 14 febbraio 1911, residente a Concordia, via Capo di Sopra, operaio, coniugato con un figlio, Partigiano della Brigata "Remo" Modena Pianura, nome di battaglia "Rolando", Di famiglia contadina, orfano di guerra, era il più giovane di 6 fratelli.
Fu educato fino a 18 anni nell'Istituto Patronato figli del popolo a Modena.
Poco dopo venne chiamato alle armi ove rimase per quasi 4 anni. Dopo l'8 settembre non rispose alle chiamate alle armi indette dall'esercito repubblicano, mentre fu uno dei primi ad organizzare la Resistenza nella cosiddetta II° zona militare, ove divenne responsabile della sussistenza. Della sua proverbiale rettitudine, idealismo e senso di responsabilità, esistono diverse testimonianze molto indicative. Il 22 febbraio 1945 per una delazione, durante un grande rastrellamento, i fascisti piombarono nella sua casa ove erano altri partigiani, la moglie (Gina Borellini, poi eroina della Resistenza) ed il figlioletto. Non volle recarsi nel rifugio capace da poche persone, "nascondetevi voi, io sono il più vecchio, resto fuori", disse ai compagni.
Aveva 34 anni. Condotto a Concordia, poi nella Caserma Galluppi ed all'ex Accademia militare di Modena, venne selvaggiamente torturato.
Ma coraggioso materialmente e moralmente, non piegò, giungendo perfino a tentare il suicidio nel timore di non reggere alle torture.
Il 9 marzo 1945, assieme ad altri due partigiani, venne fucilato in Piazza d'armi.
Rivolse nobili parole a suoi assassini e morì stringendo in mano la fotografia del figlio Euro.
Luminosa figura di Partigiano.
E' ricordato: nel Sacrario ai piedi della Ghirlandina, a Modena; nel Famedio partigiano provinciale del cimitero di S. Cataldo, pure a Modena; nella Lapide sul muro di recinzione dell'Ippodromo; nella Lapide sul Municipio di Concordia, con altri partigiani; nella intitolazione di una via a S. Possidonio; nella Cappella commemorativa nel cimitero di S. Possidonio.
Bibliografia: Condanna a Morte del Tribunale straordinario di guerra, in "La Gazzetta dell'Emilia", a. 86, n. 151, del 20.3.1945; A. Pedrazzi, "Cronaca dell'occupazione nazifascista di Modena", vol. III, pp. 2362, 2368; Notizie di S. Possidonio, in "Democrazia", a.I, n. 6, del 21.7.1945; "Elenco vittime modenesi di rappresaglie"; N. Gandini, "Annotazioni storiche sul movimento di resistenza a Concordia", p. 48; W. Flaviani, Antichiano Martini
in "Rassegna ISRM", n 6/a a 1965, pp. 15-17; E. Taverna, "I martiri modenesi del marzo 1945", orazione, p. 409 m.; F. Canova, 0. Gelmini, A. Mattioli, "Lotta di Liberazione nella Bassa modenese", Anpi, Modena 1975, pp. 284, 307e n., 364; M.L Cavarra, "Quando si dice staffetta.", p. 34; I caduti di piazza d'Armi, in "Resistenza- La Lotta del Combattente" n. 11 del 17.3.1951, p. 5; E.A.R., vol.III, p. 563, voce: Martini Antichiano; P. Pedroni,
G.Barbieri, "Per non dimenticare - Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese", Edizioni Il Fiorino 1997, p. 81.