“Chi non ricorda quegli uomini liberi,quei padri di famiglia prelevati, dagli squadristi in camicia nera, dalle loro abitazioni, dal letto coniugale, dagli uffici, dai posti di lavoro? Prelevati, bastonati, tradotti in carcere o massacrati davanti alle loro abitazioni o davanti alle Camere del Lavoro incendiate. Che cosa è avvenuto delle loro mogli, dei loro figli, dei loro genitori? Che cosa è avvenuto di quelle famiglie? Quanti nomi si potrebbero fare! Quanti conosciuti, quanti rimasti sconosciuti! Ma di tutti sono conosciute le loro sofferenze morali e materiali. Per venti anni mogli, figli, famiglie di antifascisti sono stati perseguitati, sono stati sottoposti al più spietato terrore. Costretti a vivere lontano dai loro cari, nel più completo isolamento. Quanti di costoro non sono più tornati, lasciando un vuoto incolmabile nelle loro case....
Ognuna di noi che si è trovata durante la guerra di liberazione nazionale, al posto della mamma, a dare l'ultimo sorso d'acqua e l'ultimo addio a un patriota che ci abbandonava per sempre senza chiedergli quale fosse la sua fede politica e religiosa, ha fatto la promessa di non dimenticare le parole che ogni volta ci venivano ripetute: “fate che il nostro sacrificio-ci dicevano i caduti-non sia stato vano”. "Ebbene, on. Colleghi, uniti con loro rinnoviamo la promessa dicendo ai nostri compagni di lotta, di sofferenza e di gloria: “Riposate in pace, finchè in Italia ci sarà un antifascista ... il vostro sacrificio non sarà stato vano ed il fascismo non passerà.
On. Gina Borellini
Medaglia d'Oro al valore militare
(da un discorso pronunciato alla Camera dei Deputati nella 1° legislatura)
Tratto dal libro PER NON DIMENTICARE
lapidi, cippi, monumenti partigiani nel Comune di Mirandola di Piero Pedroni e Giorgio Barbieri
Lapide (Piazza Costituente) Attualmente non visibile causa sisma.
Nella teca sono riportate le foto dei 52 Partigiani mirandolesi caduti.
Partigiani:
Mario Arrivabeni nato a Ferrara il 24 ottobre 1924, Divisione II Modena Pianura, Brigata "Remo". Partigiano combattente. Caduto a Gavello il 13 maggio 1945 per lo scoppio di una bomba a mano.
Sperindio Barbi: nato a San Biagio in Padule di San Felice sul Panaro(Mo) il 1 dicembre 1894. Possidente. Assassinato dai nazifascisti il 19 aprile 1945 e la sua casa data alle fiamme perchè dava rifugio ai Partigiani.
Amadio Bassoli: nato a Mirandola il 8 agosto 1906, professione marmista. Divisione II Modena Pianura, Brigata "Remo". Deceduto in seguito a malattia contratta in carcere in località Ospedale S.Maria Bianca di Mirandola il 21 ottobre 1944.
Delfino Bellodi: nato a Cavezzo il 2 ottobre 1921. Deceduto in un campo di concentramento in Germania il 25 maggio 1944.
Ermete Benatti, nato a Quarantoli il 9 gennaio 1923.
Si uccise con una bomba a mano a S.Giacomo Roncole il 27 febbraio 1945, al caseificio Castagnetti assieme a Renzo Dotti e il fratello Enzo per non cadere in mano ai fascisti. Medaglia di bronzo al valore militare alla memoria.
Motivazione: “Attivissimo Partigiano, animato da nobili sentimenti patriottici, scegleva volontariamente la nobile lotta da condursi in zona occupata dal nemico. Mentre si trovava in un cascinale accerchiato con il suo gruppo da preponderanti forze tedesche appoggiate da mezzi blindati, respingeva la intimazione di resa e impegnava furioso combattimento infliggendo numerose perdite al nemico. Dopo ore di lotta, esaurite le munizioni, piuttosto che cadere nelle mani del nemico riservava a sé l'ultima bomba ed unendosi ad altri due compagni la faceva esplodere rimanendo orribilmente straziato. Esempio altissimo di ardimento, di ferrea volontà, di spirito di sacrificio spinto fino al limite estremo.
Mirandola, 27 febbraio 1945”
Enzo Benatti, nato a Quarantoli il 22 settembre 1925. Professione apprendista meccanico. Si uccise con una bomba a mano piuttosto che cadere nelle mani del nemico durante un'azione al caseificio Castagnetti. Medaglia di Bronzo valore militare alla memoria con motivazione analoga a quella del fratello Ermete Benatti.
Tullio Bignozzi: nato a Mirandola il 21 settembre 1906. Ucciso in mitragliamento a Mirandola il 17 gennaio 1945.
Annibale Bin: nato a Bomporto(Mo) il 15 ottobre 1925, professione contadino. Morto a Guardistallo(Pi) il 29 giugno 1944 per rappresaglia.
Umberto Bongiovanni: generalità ignote
Ferdinando Borellini: nato a Mirandola il 27 aprile 1925. Divisione Modena Montagna, Brigata "Bigi" nome di battaglia Nando. Partigiano. Caduto a Fontanaluccia di Frassinoro il 30 luglio 1944.
Franco Borghi: nato a Bondeno(Fe) il 2 gennaio 1924. Morto a Vittorio Veneto l'8 settembre 1944 a seguito di ferite riportate in azione contro i nazifascisti.
Gino Borghi, nato a S.Giacomo Roncole il 22 marzo 1920. Professione calzolaio. PARTIGIANO
Ucciso dagli Inglesi che non avevano identificato il camion in cui viaggiavano per pattugliare la zona nell'imminenza della liberazione il 23 aprile 1945.
Mario Borghi, nato Medolla il 14 Giugno 1923. Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo”
Fucilato dai tedeschi il 13 dicembre 1944 a S.Martino Spino.
Remo Brunatti: nato a Mirandola il 29 febbraio 1908. Fucilato a Carpi alla schiena dalla brigata nera il 16 agosto 1944.
*Remo Brunatti , nome di battaglia Bruni, fu uno dei primi ad attivarsi nell’organizzazione dei gruppi della Resistenza a Mirandola e cercando di estendere e organizzare i contatti con i comuni limitrofi San Felice Camposanto e Finale. Già alla fine del settembre ’43 si intensifica l’intesa antifascista della Bassa Modenese e Brunatti partecipa alla riunione svoltasi a Fossa (presso l’osteria di Galavotti Osvaldo) con Nino Lolli, Dott. Mario Merighi, Prof.Pivetti, Olanzo Neri, Ottavio Caleffi, Dr. Vilmo Cappi, Zorè Giliberti, Diego Cappi, Loris Silvestri ecc. ed a Quarantoli (presso la fornace organizzata da Arturo Galavotti) si decise di costituire un Comitato Civico che coordinasse le iniziative individuali e dei piccoli gruppi.
Il primo tentativo di costituire dei gruppi per la lotta armata nella Bassa viene compiuto dall’organizzazione del Partito Comunista che ne cura la nascita ed il loro sviluppo. A Mirandola Galavotti si impegna a costituire un gruppo che avrà i suoi principali dirigenti in Remo Brunatti Adolfo Pollastri e Tullio Paltrinieri. Nel periodo di Febbraio Aprile ’44 il comunista Remo Brunatti riesce a radunare attorno a sé un buon gruppo di giovani, valendosi di una copertura “legale” : egli organizza infatti i cosiddetti Gruppi Sportivi che in realtà daranno poi vita ai GAP del Mirandolese.
Mirandola però sarà sempre assai impegnata nell’attività politico- organizzativa che nell’azione militare: la raccolta di medicinali, di danaro, di materiali per il sabotaggio, così come la messa a punto di strumenti di propaganda. Verso la fine di Marzo Remo Brunatti riesce inoltre a stabilire dei contatti con elementi antifascisti di San Martino Spino, San Biagio, San Felice sul panaro e Massa Finalese. Numerosi eventi si susseguono nel giugno, sia in campo locale che provinciale e nazionale: si riesce a stabilire dei contatti con il gruppo di Don Benedetto Richeldi, a San Biagio tramite il collegamento Bulgarelli-Brunatti-Borsari, nel tentativo di penetrare nella zona di San Felice.
La lotta Partigiana nella Bassa prende forma e vigore con sabotaggi attentati e lotta contro la trebbiatura. Da qui la repressione fascista e agli arresti, la brigata nera di Mirandola arresta Enzo Bulgarelli il quale, sottoposto ai famigerati “stringenti” interrogatori da parte del solito torturatore capitano Nespoli, si lasciava sfuggire alcune indicazioni che consentirono ai fascisti di individuare Remo Brunatti e Luigi Borsari- i due dirigenti che avevano avuto rapporti con lui nel corso del lavoro di costruzione dell’organizzazione a San Felice- Brunatti fu sorpreso ed arrestato prima che potesse fuggire.
Dopo pochi giorni, il 16 agosto, Enzo Bulgarelli e Remo Brunatti venivano fucilati assieme ad altri 14 patrioti davanti al castello di Carpi.
Altro materiale su "foto storiche".
*Tratto da LOTTA DI LIBERAZIONE NELLA BASSA MODENESE di Canova-Gelmini-Mattioli.
Giuliano Bulgarelli: nato a Concordia(Mo) il 14 febbraio 1921, professione ambulante. Partigiano caposquadra(s.tenente). Divisione Modena "Armando" Brigata "Selvino Folloni". Nome di battaglia Giorgio. Fucilato in un rastrellamento a Concordia il 29 marzo 1945.
Cesarino Calanca: nato a Bondeno(Fe) il 28 dicembre 1921. PARTIGIANO Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo”
Fucilato dai tedeschi il 13 dicembre 1944 a S.Martino Spino
Giuseppe Calanca: nato a Crevalcore(Bo) il 19 marzo 1922, professione contadino. Partigiano Comandante di distaccamento. Divisione II Modena Pianura "Remo", nome di battaglia "Tò". Caduto a Cento di Ferrara in combattimento contro forze tedesche il 9 luglio 1944.
Adelio Carreri, nato a Mirandola il 15 dicembre 1925. Professione Contadino. PARTIGIANO. Divisione II Modena Pianura,Brigata “Remo”.
Fucilato dalle brigate nere in azione di rastrellamento a S.Giacomo Roncole il 28 novembre 1944
Lea Cazzuoli: nata a San Possidonio il 21 giugno 1929. Durante un rastrellamento rimane uccisa da una pallottola vagante.
Roberto Dotti: nato a Mirandola l'11 maggio 1923, professione elettricista. Partigiano. Deceduto ad Alessandria il 10 marzo 1945
Renzo Dotti, nato a Mirandola il 20 luglio 1923. PARTIGIANO. Professione Meccanico. Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo”. Assieme a Ermete ed Enzo Benatti si uccise con una bomba a mano piuttosto che cadere in mano al nemico al caseificio Castagnetti. Medaglia di bronzo al valore militare alla memoria.
Motivazione: “Attivissimo Partigiano, animato da nobili sentimenti patriottici, sceglieva volontariamente la difficile lotta da condursi in zona occupata dal nemico. Dopo ore di lotta esaurite le munizioni, piuttosto che cadere nelle mani del nemico riservava a sé l'ultima bomba ed unendosi ad altri due compagni la faceva esplodere rimanendo orribilmente straziato. Esempio altissimo di ardimento, di ferrea volontà, di spirito di sacrificio spinto fino al limite estremo.
Mirandola, 27 febbraio 1945”
Walter Ferrarini: nato a Poggio Rusco(Mn) il 17 ottobre 1923 Fucilato per rappresaglia dai nazifascisti il 28 novembre 1944.
Carlo Fila, nato a Tramuschio il 14 febbraio 1914. Professione insegnante
Impiccato per rappresaglia a Bassano del Grappa(VI) il 26 settembre 1944
Iscrizione:
"Prof. Carlo Fila di anni 30 barbaramente impiccato primo fra i 60 sul viale Venezia a Bassano del Grappa, degno olocausto della rinascente Italia."
La famiglia ed i parenti 26/09/1944” Altre informazioni su
Renzo Fregni, nato a S.Giacomo Roncole il 23 settembre 1920. Professione Verniciatore, PARTIGIANO. Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo”.
Caduto in combattimento contro le forze tedesche al caseificio di Castagnetti il 27 febbraio 1945. Medaglia di Bronzo al valore militare alla memoria.
Motivazione: “Coraggioso Partigiano, animato da nobili sentimenti patriottici,sceglieva volontariamente la difficile lotta in zona occupata dal nemico. Mentre si trovava in un cascinale accerchiato con il suo gruppo da preponderanti forze tedesche appoggiate da mezzi blindati, respingeva la intimazione di resa e impegnava furioso combattimento. Dopo ore di lotta, esaurite le munizioni, con la sola pistola in pugno con coraggio indomito tentava la sortita da una finestra del piano superiore venendo fulminato da una raffica di mitragliatrice. Esempio altissimo di ardimento,di ferrea volontà, di spirito di sacrificio spinto sino al limite estremo.
Mirandola, 27 febbraio 1945”
Luigi Gavioli: nato a Mirandola il 17 febbraio 1902. Antifascista si stabilì a Roma. Dall'otto settembre si dedica alla lotta clandestina. Dirigente Gap, fu ucciso alle Fosse Ardeatine.
Italo Gazzi, nato a Castelnuovo Bariano (Ro) il 17 febbraio 1902. PARTIGIANO. Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo”
Caduto in combattimento il 20 gennaio 1945 in via Statale nord loc. Arginello.
Sebastiano Gioga: nato a Gavello il 26 giugno 1926, Partigiano, Divisione II Modena pianura, Brigata "Remo". Caduto il 25 aprile 1945 a San Martino Spino.
Silvano Greco: nato a Gavello di Mirandola il 23 luglio 1925. Divisione II Modena Pianura, Brigata "Remo". Caduto in un campo minato il 3 maggio 1945
Luigi Gualdi: nato a Mirandola il 8 agosto 1926. Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo” PARTIGIANO.
Caduto nel corso di un azione contro delatori fascisti il 31 agosto 1944. Altre informazioni in "Storia della Resistenza" ed in "foto storiche"
Riccardo Guandalini: nato a Cividale il 22 gennaio 1920, Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo” PARTIGIANO.
Caduto nel corso di un azione contro delatori fascisti il 31 agosto 1944.
Alcide Guidetti: nato a Quistello(Mn) il 24 agosto 1914, residente a Cortile di Carpi. Divisione II Modena Pianura, 23° "Grillo". Partigiano commissario di battaglione, S.tenente. Nome di battaglia Luigi. Catturato dai nazifascisti veniva ucciso mentre tentava la fuga l'11 aprile 1945. Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.
Motivazione: "già graduato dell'esercito, aderiva con entusiasmo al movimento della Resistenza e si adoperava ad organizzare i primi nuclei Partigiani con armi e materiali recuperati mediante ardite imprese personali abilmente portate a termine ai danni delle forze avversarie. La sua valorosa attività combattiva ora assumeva aspetti di azioni protettive per aviolanci di armi effettuati dagli alleati, ora colpiva con audaci azioni di guerriglia il nemico infliggendogli gravi perdite. Catturato mediante agguato, riusciva con improvvisa risoluta determinazione ad immobilizzare due dei tre avversari che lo scortavano ma la reazione del terzo lo colpiva a morte mentre tentava di riacquistare la libertà. Cortile di Carpi 11 aprile 1945"
Gino Guidetti: nato a Pieve di Coriano(Mn) il 17 novembre 1917(fratello di Alcide). Divisione II Modena Pianura, 23° "Grillo". Partigiano S.tenente capo G.A.P. Nome di battaglia "Grillo". Caduto il 15 marzo 1945 in combattimento. Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.
Motivazione: "Combattente Partigiano dotato di ottima esperienza militare per aver servito l'esercito italiano in qualità di sott' ufficiale disciplinato e cosciente esecutore di ordini, anche i più rischiosi, sapeva infondere ai volontari della libertà i sentimenti patriottici e gli alti ideali che lo guidavano e sostenevano nella dura lotta armata. Durante un violento combattimento notturno contro le truppe tedesche infliggeva, alla testa della sua unità, dure perdite al nemico, che, pur soverchiante in numeri e mezzi, doveva battere i ritirata. Con indomito coraggio inseguiva ed attaccava ancora i nemici, causando loro molte perdite. Colpito in pieno da un ordigno esplosivo che lo mutilava orrendamente, moriva da prode sul campo di battaglia. Nobile esempio di ardimentoso eroismo, capacità militare, di sublime spirito di sacrificio i difesa della Patria e della libertà Cortile di Carpi(Mo) 15 marzo 1945"
Hans Koëpling : tedesco, di anni 25. Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo. Studente universitario, Partigiano. Caduto in uno scontro a fuoco il 23 aprile 1945 all'imbocco della Galleria del popolo.
Ivo Mantovani: vittima civile di rastrellamento fascista il 28 novembre 1944, nonostante avesse regolari documenti di lavoro.
Silvano Manicardi: nato a Mirandola il 11 luglio 1929 Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo”. Stessa sorte di Gino Borghi.
Silvano Marelli: nato a Mirandola il 7 settembre 1928 Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo”. Partigiano. Pugnalato e fucilato dalla brigata nera il 15 marzo 1945 a Concordia. Medaglia di bronzo al valor militare alla memoria.
Motivazione:" “giovane studente liceale, animato da nobili sentimenti patriottici, partecipava alla Resistenza con compiti di reclutamento e collegamento e, successivamente a diverse azioni di guerriglia, dimostrando esemplare ardimento. Catturato dopo la battaglia di Concordia, veniva per alcuni giorni barbaramente seviziato, sostenendo con animo indomito crudeli sofferenze senza nulla rivelare che potesse nuocere ai compagni di fede. Il 15 marzo 1945 affrontava, con ammirevole comportamento, il plotone di esecuzione. Concordia, 15 marzo 1945"
Altre informazioni su "Storie della Resistenza"
Gino Morandi: nato a Magnacavallo(Mn) il 26 gennaio 1922. Caduto in combattimento contro i tedeschi il 27 settembre 1944 a Sojka(Grecia)
Tonino Morandi: nato a Mirandola il 2 maggio 1924, professione studente. Ucciso dai fascisti in rastrellamento(insieme ad Adelio Carreri ed Ivo Mantovani) il 28 novembre 1944 nonostante avesse regolari documenti di lavoro.
Erminio Ori: nato a Mirandola il 21 gennaio 1922 Divisione II Modena Pianura, 14° Brigata “Remo”. Caduto il 23 aprile in combattimento durante la liberazione di Mirandola.
Enrico Paltrinieri: nato a Mirandola il 31 agosto 1924. Scomparso dal 24 marzo 1945.
Silvano Paltrinieri: nato a Quarantoli di Mirandola l'8 marzo 1926. Divisione II Modena Pianura, 14° Brigata “Remo”. Stessa sorte di Gino Borghi.
Oles Pecorari: nato a S.Martino Spino il 16 maggio 1921. Divisione II Modena Pianura, 14° Brigata “Remo”
Fucilato dai tedeschi a S.Martino Spino il 13 dicembre per rappresaglia. Altre informazioni su "Storie della Resistenza"
Ivo Pellicciari: generalità ignote.
Rino Polacchini: nato a Mirandola il 4 ottobre 1925. Caduto a Dozzano di Pontremoli(Ms) il 15 aprile 1945. Medaglia di bronzo.
Motivazione: "in un duro combattimento della guerra Partigiana riusciva ad evitare l'accerchiamento della propria formazione, impegnando con la sua mitragliatrice l'avversario a distanza ravvicinata. Dopo lunghe lotte e dopo aver inflitto notevoli perdite, si abbatte, va sulla sua arma, fronte al nemico. Dozzano 15 aprile 1945"
Felicino Raimondi: nato a Cavezzo il 19 maggio 1924. Divisione II Modena Pianura, 14° Brigata “Remo”. Caduto in combattimento il 27 febbraio 1945 al caseificio di Castagnetti a San Giacomo Roncole contro i fascisti. Altre informazioni su "Storie della Resistenza"
Celeste Ribuoli: nato a Mirandola il 25 maggio 1913, ucciso per rappresaglia il 1°ottobre 1944.
Albino Rinaldi: nato a Mirandola il 29 dicembre 1923. Divisione Modena "Armando", Brigata "Comando". Caduto il 29 giugno 1944 in uno scontro di pattuglia in località Rocchetta Sestola(MO).
Dallelmo Rossetti: nato a Mirandola il 7 luglio 1910. Morto a Castel San Giovanni(Pc) il 17 agosto 1944.
Natalino Silvestrini: nato a Gavello di Mirandola il 25 dicembre 1922. Divisione II Modena Pianura, Brigata "Remo". Stessa sorte di Gino Borghi.
Giuseppe Smerieri: nato a Concordia il 9 luglio 1896, professione contadino. Nome di battaglia "Marco". Divisione II Modena Pianura, Brigata "Remo". Caduto in rastrellamento a Concordia il 28 novembre 1944.
Prof. Barbato Zanoni: nato a Concordia il 3 dicembre 1896. Professione insegnante di scuola media. Divisione II Modena Pianura Brigata "Remo". Partigiano, fra i promotori della Resistenza della bassa. Trucidato a Rovereto dai tedeschi il 7 agosto 1944. Altre informazioni su "Monumento Rovereto".
*..Un vasto lavoro di persuasione e di propaganda tra i giovani intellettuali e ceti borghesi della zona di Concordia e Mirandola svolge il gruppo legato a Barbato Zanoni e Roberto Seracchioli. Nella zona di Concordia-Mirandola-San Possidonio la componente più viva del movimento antifascista, cioè il gruppo collegato col partito Comunista, intensifica il suo lavoro di penetrazione in direzione dei giovani, soprattutto dei braccianti e dei contadini che costituiscono l'elemento preponderante nella popolazione della Bassa...
*..A Partire dal settembre 1943 comincia a circolare materiale propagandistico, portato a Concordia da Milano da parte di un giovane che aveva parenti a Concordia, la cui distribuzione è curata da un gruppo di giovani a contatto con Zanoni e Seracchioli(testimonianza di Savio Roveda "Geppe")
*..La reazione fascista all'episodio all'episodio del 31 ottobre e all'esposizione del ritratto di Matteotti, che fu collocato nel parco della Rimembranza a Concordia appena dopo, proprio nei giorni della fiera locale, fu rabbiosa e si concretò nel tentativo di arrestare Seracchioli e Zanoni che, avvertiti in tempo, si posero in salvo riparando in Toscana presso Girolamo Bonomi, uno scultore di origine concordiese insegnante a Firenze e di fermo orientamento antifascista..
*..Nella Bassa, l'arresto di Don Sala a Como chiudeva una via di fuga per gli ebrei; quello di Barbato Zanoni a Concordia faceva conoscere al "nuovo" antifascismo militante la via del carcere che tanti vecchi antifascisti avevano già conosciuto. Zanoni, rientrato a Concordia il 5 dicembre 1943, viene fermato il 7, poi ancora il giorno 8; il 9 è arrestato ed associato alle carceri di S.Eufemia a Modena..
*..Mentre perdurava ancora a Concordia lo smarrimento per gli arresti operati pochi giorni, a Rovereto di Novi il 7 agosto veniva consumato il primo eccidio della Bassa Modenese: all'alba del lunedì sul sagrato della chiesa i fascisti fucilarono il prof. Barbato Zanoni, il prof. Roberto Seracchioli, il prof. Alfredo Braghiroli, il dott. Francesco Maxia, Jones Golinelli, Luigi Manfredini, Silvio Manfredini e Canzio Zoldi. Le reazioni della popolazione a questo massacro, sia per la notorietà di molti Caduti, sia per la profonda stima da cui Essi erano circondati, furono improntati alla più profonda esecrazione che accrebbe nella gente il sentimento di avversione nei confronti dei tedeschi e dei fascisti sempre più scopertamente assegnati al truce ruolo di aguzzini e di massacratori di quegli italiani che non erano disposti a servire l'oppressore straniero.
*Le vittime dell'eccidio furono in realtà 9, poichè Aldo Garusi di Concordia che, dopo essere stato "fucilato" era sopravissuto pur gravemente ferito, morì il 22 agosto in seguito alle ferite riportate..
* Da Lotta di Liberazione nella Bassa Modenese di Canova, Gelmini e Mattioli. Pag. 47, 77, 78, 86, 182