“Chi non ricorda quegli uomini liberi,quei padri di famiglia prelevati, dagli squadristi in camicia nera, dalle loro abitazioni, dal letto coniugale, dagli uffici, dai posti di lavoro? Prelevati, bastonati, tradotti in carcere o massacrati davanti alle loro abitazioni o davanti alle Camere del Lavoro incendiate. Che cosa è avvenuto delle loro mogli, dei loro figli, dei loro genitori? Che cosa è avvenuto di quelle famiglie? Quanti nomi si potrebbero fare! Quanti conosciuti, quanti rimasti sconosciuti! Ma di tutti sono conosciute le loro sofferenze morali e materiali. Per venti anni mogli, figli, famiglie di antifascisti sono stati perseguitati, sono stati sottoposti al più spietato terrore. Costretti a vivere lontano dai loro cari, nel più completo isolamento. Quanti di costoro non sono più tornati, lasciando un vuoto incolmabile nelle loro case....
Ognuna di noi che si è trovata durante la guerra di liberazione nazionale, al posto della mamma, a dare l'ultimo sorso d'acqua e l'ultimo addio a un patriota che ci abbandonava per sempre senza chiedergli quale fosse la sua fede politica e religiosa, ha fatto la promessa di non dimenticare le parole che ogni volta ci venivano ripetute: “fate che il nostro sacrificio-ci dicevano i caduti-non sia stato vano”. "Ebbene, on. Colleghi, uniti con loro rinnoviamo la promessa dicendo ai nostri compagni di lotta, di sofferenza e di gloria: “Riposate in pace, finchè in Italia ci sarà un antifascista ... il vostro sacrificio non sarà stato vano ed il fascismo non passerà.
On. Gina Borellini
Medaglia d'Oro al valore militare
(da un discorso pronunciato alla Camera dei Deputati nella 1° legislatura)
Ermes Saltini nato a Cavezzo il 4 novembre 1922 Professione contadino, nome di battaglia “Damasco” Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo” Partigiano Sottotenente Catturato e ucciso il 26 gennaio 1945 nell'azione tendente alla distruzione dell'ufficio accertamenti agricoli di Cavezzo Medaglia d'argento al valore militare alla memoria. Motivazione: “caduto prigioniero nel corso di un furioso combattimento, benchè minacciato di morte non faceva rivelazione che potesse compromettere la Resistenza. Condannato alla pena capitale veniva impiccato. Cavezzo 26 gennaio 1945”
Elio Sommacal nato a Belluno il 5 agosto 1928 Divisione II Modena Pianura, Brigata “Remo” Partigiano Impiccato in piazza a Cavezzo il 26 gennaio 1945. Medaglia d'argento al valore militare alla memoria. Motivazione: “giovanissimo ardimentoso combattente, nel corso di un'azione particolarmente rischiosa veniva ferito e catturato. Invitato a fare rivelazioni sulla propria formazione taceva mantenendo un contegno sprezzante. Veniva strangolato dai nemici, rabbiosi di tanto coraggio. Cavezzo 26 gennaio 1945”
Erio Pavan nato a Carpi il 19 novembre 1928 Professione studente nome di battaglia “Carlo” Impiccato a Cavezzo in seguito all'azione svolta con Saltini e Sommacal il 26 gennaio 1945 Erio Pavan nato a Carpi il 19 novembre 1928 Professione studente nome di battaglia “Carlo” Impiccato a Cavezzo in seguito all'azione svolta con Saltini e Sommacal il 26 gennaio 1945