Storie della Resistenza

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Luigi Gavioli Martire Fosse Ardeatine

Ricordato Gavioli ucciso alle Ardeatine

è stato ricordato lo scorso 31 marzo, in Consiglio comunale a Mirandola, Luigi Gavioli, martire delle Fosse Ardeatine. Si tratta, come noto, di uno dei luoghi simbolo della barbarie nazifascista della seconda guerra mondiale. Il 24 marzo di 70 anni fa, nelle antiche cave di arenaria situate nei pressi della via Ardeatina, a Roma, vennero trucidati dalle truppe di occupazione germaniche 335 civili e militari italiani, quale atroce rappre- saglia per l'attentato partigiano di via Rasella, che aveva causato la morte di 33 soldati. Ma chi era Gavioli? E cosa ci faceva a Roma? Il martire delle Fosse Ardeatine era nato a Mirandola il 17 febbraio 1902 da Geremia e Brigida Quarri. Dopo un'infanzia trascorsa nella più assoluta miseria, si era trasferito nel 1916 a Gonzaga (Mantova), dove aveva trovato lavoro come garzone di pasticceria. A contatto con l'estrema povertà dei braccianti mantovani aveva maturato la sua for- mazione politica, sensibile alle istanze anarchiche di Errico Malatesta. Ave- va partecipato alle agitazioni del cosid- detto "biennio rosso" e si era avviato a un'intensa attività antifascista, che lo aveva reso particolarmente inviso agli squadristi e agli agrari del luogo. Nell'agosto 1921 aveva subito nei pressi di Reggiolo (Reggio Emilia) una brutale aggressione. Rientrato a casa gravemente ferito, i fascisti avevano tentato di incendiargli l'abitazione. Si era unito alla giovane Virginia Benat- ti, che gli darà due figli (nati nel 1924 e nel 1928). Il 1° febbraio 1930 si era trasferito a Verona, dove era rimasto fino al 1933, quando era emigrato definitivamente a Roma. Era rimasto comunque legato a Mirandola, dove si recava periodicamente per salutare pa- renti ed amici. Il 27 luglio 1934 aveva sposato nella capitale la sua compagna e aveva trascorso alcuni anni di rela- tiva quiete, trovando occupazione in un'azienda commerciale. Nel 1936 era proprietario di una latteria e di un caffè, dove lavorava anche il fratello Nando, uno dei più attivi antifascisti mirandolesi. Dopo l'occupazione tedesca dell'Italia, Luigi Gavioli era entrato nel movimento clandestino an- tifascista. Nel 1944 era attivo nei Gap romani. La sua abitazione era diven- tata un rifugio per ebrei e prigionieri inglesi evasi, nell'attesa di passare il fronte a sud. Aveva partecipato a diverse azioni contro i tedeschi fino a quando, il 2 marzo 1944, un delatore lo aveva fatto arrestare insieme alla moglie e ad uno dei figli. Portato al carcere di via Tasso, era stato a lungo torturato prima di essere trasferito, il 22 marzo, al carcere di Regina Coeli e in seguito ucciso. Riposa nel sarcofago n. 102 del Sacrario nazionale delle Fosse Ardeatine.

Fonte: Indicatore Mirandolese pag 10 n.7 aprile 2014

 

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