Corteo 23 aprile

Tra il 22 e il 23 aprile del 1945 ovunque nelle borgate e nei centri della Bassa le prime ore di libertà furono salutate da manifestazioni di esultanza popolare: un sentimento questo che era vivo anche in chi magari non aveva preso parte in qualche modo alla lotta di liberazione ma avvertiva comunque un gioioso sollievo: non soltanto lo stato di guerra, con le sue privazioni e i suoi pericoli, era finalmente giunto a termine, ma anche e soprattutto l’incubo più terrorizzante, legato alla presenza vessatrice e sanguinaria dell’occupante tedesco e del suo spietato collaborazionista repubblichino, era stato sconfitto.
Da subito si insediarono le nuove municipalità democratiche mentre a Roma si sarebbe costituito, di lì a poco, il governo di unità antifascista guidato da Ferruccio Parri “Maurizio”, espressione politica della Resistenza vittoriosa.
Oggi, ci troviamo in una fase in cui in tutta Europa spirano venti di conservazione, di populismo e addirittura, in alcuni casi, di autoritarismo: donde la crescita e la diffusione di movimenti dichiaratamente neonazisti e neofascisti.
In Italia, quelli che apparivano semplici rigurgiti di nostalgia, si stanno manifestando con rinnovato impegno, con rinnovata ampiezza e con crescente diffusione. Si aprono nuove sedi di movimenti neofascisti, si assumono iniziative, spesso ardite, da parte di Forza Nuova, di “Fiamma Tricolore”, di “Casa Pound”, con un vero e proprio crescendo e spesso con la protezione e l’incoraggiamento anche da parte di pubblici amministratori.
Colpisce il fatto che l’esposizione di simboli fascisti e le manifestazioni aperte di fascismo e nazismo lascino indifferente tanta parte dei cittadini, che non ne considera la gravità e la pericolosità, e trovino un clima troppo tiepido anche nelle istituzioni che dovrebbero garantire il rispetto della Costituzione. Istituzioni che, al più, possono prendere in considerazione il problema sotto il profilo dell’ordine pubblico, senza avvedersi che il problema è molto più serio e coinvolge princìpi e tematiche riferibili ai valori costituzionali.
A fronte delle manifestazioni di neofascismo occorrono prese di posizione delle associazioni e delle istituzioni, dichiarazioni di non gradimento da parte di pubbliche autorità, elettive e non, interventi degli organi preposti all’ordine pubblico soprattutto sotto il profilo della non compatibilità di tali manifestazioni con i princìpi costituzionali.
Occorrono presìdi delle forze democratiche, ovviamente pacifici, ma idonei a dimostrare e a contrapporre una forte presenza antifascista.
Le associazioni democratiche e antifasciste devono impegnarsi a fondo per contribuire a creare una cultura della legalità e della cittadinanza, un culto della convivenza civile, della tolleranza e della coesione, contro
ogni forma di discriminazione e dei fondamenti e dei contenuti della Carta Costituzionale.
Si apre, dunque, una grande battaglia, che richiede un impegno diffuso, da parte di tutti i cittadini e delle Istituzioni.
 
SABATO 23 APRILE 2016
71° anniversario della liberazione di Mirandola
CORTEO PACIFICO, DEMOCRATICO E ANTIFASCISTA
ore 10:00, ritrovo in piazza Costituente (davanti all’ex municipio)
PER RICORDARE I CADUTI MIRANDOLESI DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE.
 
Manifesto Anpi-Istituto Cervi per una campagna antifascista del 31 Luglio 2012.
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