Elaborati dei vincitori del concorso "Memoria e inchiostro: La scelta, una storia Partigiana"

“Noi moriamo per un'Italia libera e grande”. Otto parole del passato, mille emozioni ancora attuali. di Cappelli Simone (VB Luosi)

 “Mi presento,
Sono Pecorari. I., nato nel 1931 a San Martino Spino, una piccola realtà della bassa modenese, dove sono cresciuto e nella quale vivo tutt'ora assieme alla mia famiglia. Mio fratello Oles era il comandante del gruppo partigiani del mio paese, i quali hanno cercato di opporsi al movimento fascista e agli alleati nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi, con rancore e rammarico, ho deciso di raccontare e testimoniare quei momenti, i più brutti della mia vita, momenti nei quali hai paura di perdere qualcuno, nel mio caso mi fratello maggiore, portatoci  via dall'inspiegabile  follia dell'essere umano l'8 Dicembre 1944 a soli 23 anni”.

[…]

 

“Mio fratello riuscì ad aderire al gruppo su invito del capitano P,  che riuscì a convincere una ventina di ragazzi del paese, desiderosi di affrontare il Regime per far valere i propri ideali e per un futuro migliore. […]

 

“Un giorno, sfortunatamente, un membro del gruppo venne catturato in un paese del mantovano e fu costretto a testimoniare sotto tortura. Fornì tutte le informazioni necessarie affinché venisse scoperta l'intera organizzazione e purtroppo vennero a prendere a casa mio fratello, strappandolo dalle braccia di mia madre. Un paio di giorni dopo, esattamente l'8 dicembre 1944, il comandante tedesco ordinò l'esecuzione nei pressi del cimitero di San Martino Spino, dove morirono oltre a mio fratello altri due ragazzi, Borghi Mario e Calanca Cesarino. Intimato più volte a parlare, Oles decise di non tradire i propri compagni fino all'ultimo istante, non facendo ulteriori nomi, così il suo gesto avrebbe risparmiato la vita ad altri giovani innocenti”.

 

Ricordare è facile per chi ha memoria, dimenticare è difficile per chi ha cuore.